Sfortunatamente la mancanza di documentazione non ci consente di conoscere la data della sua fondazione, ma nel libro “Architettura medievale” in diocesi di Lucca, l’autrice Maria Teresa Filieri, riscontrando analogie murarie e affinità costruttive con il campanile di S. Giusto di Compito, fa risalire la sua costruzione al secolo X o XI.
La torre fu edificata in posizione panoramica sullo spartiacque che divide la valle di Compito da quella di S. Giusto di Compito e in prossimità di un tratto ancora esistente di un’importante via commerciale e di pellegrinaggio medievale denominata Via di San Colombano. La funzione originaria era quella di fornire segnalazioni in caso di attacchi, aspetto testimoniato dal braciere posto alla sommità che veniva utilizzato in caso di pericolo imminente. Successivamente la torre passò ad essere un campanile (infatti si trova accanto alla Chiesina di Santa Lucia).
Chiesina di Santa Lucia
La Chiesa di S. Pietro al Forcone, detta Chiesina di Santa Lucia, doveva essere molto antica, poichè se ne parla per la prima volta in alcuni documenti dell’840 e dell’847 d.C, ma la sua origine doveva essere ben più arcaica come si può rilevare dalla sua intitolazione. Era consuetudine, infatti, nel IV-VI secolo, intitolare le prime chiese cristiane alla Madonna, agli Apostoli e ai primi martiri. Attualmente dell’edificio originale, non rimangono che alcune file di bozze di pietra lavorata e due monofore murate dall’interno, resti purtroppo isufficienti per individuare il periodo della sua costruzione. Successivamente accanto alla chiesina sorse un piccolo monastero. L’estimo del 1412 descrive la chiesina con campanile, canonica, cimitero e chiostro in mezzo a un terreno coltivato a vigna, con orto e quattro olivi. Tra il maggio 1792 e il 15 giugno 1794, l’edificio che ora è intitolato a San Pietro e Santa Lucia, che era gravemente deteriorato, subì un radicale intervento di restauro che lo portò ad avere l’aspetto attuale.
La torre, realizzata in pietra locale, a forma quadrangolare (4.20 metri di lato e 18 metri di altezza), rappresenta una struttura unica in territorio capannorese e si inseriva nel sistema delle torri di segnalazione della Repubblica di Lucca.
Oltre che fungere da campanile dell’attigua e antica chiesa di S. Pietro al Forcone, doveva rivestire un importante ruolo militare in ambito locale e far parte di un sistema difensivo che comprendeva i castelli siti sui monti Castello e Castellaccio e i complessi fortificati delle chiese di S. Andrea di Compito e di S. Giovanni Battista di Pieve di Compito. Faceva parte di un poderoso sistema di segnalazione che comprendeva ben 22 torri ed aveva come riferimento principale la Torre del Soccorso di Lucca (ora scomparsa). La sua funzione era quella di segnalare attacchi o situazioni di pericolo per la Repubblica di Lucca. Il braciere o cesta metallica riempita di materiale infiammabile, posto sul tetto e inclinato verso la città, costituiva il segnale d’allarme attraverso il fuoco o il fumo.
La diversa caratteristica costruttiva riscontrabile nella parte superiore del monumento e riconducibile al XIV secolo, suggerisce l’ipotesi che l’edificio sia stato mozzato durante uno dei numerosi eventi bellici che l’hanno interessato. Presumibilmente questo avvenimento può essere collocato all’epoca del saccheggio e della distruzione delle strutture militari della valle di Compito compiuto nel 1313 dalle truppe pisane di Uguccione della Faggiola. Il calo demografico verificatosi nel XV secolo determinò l’accorpamento della parrocchia di S. Pietro al Forcone alla parrocchia di S. Andrea di Compito e con il ridimensionamento e il decadimento della chiesa la torre perse progressivamente le sue funzioni di campanile, ma grazie alla sua posizione strategica conservò un ruolo importante in ambito militare.
Con la riorganizzazione dell’apparato difensivo della Repubblica di Lucca la torre fu utilizzata come torre d’avvistamento e inserita in un vasto sistema di comunicazione che interessava tutto il territorio della Repubblica. Nell’Archivio di Stato di Lucca sono conservate alcune mappe del XVII secolo che attestano questa affermazione e sono inoltre consultabili alcuni documenti che testimoniano la presenza di un corpo di guardia presso la torre.
Una leggenda locale vuole che in una gabbia di ferro infissa sopra la porta d’ingresso fossero esposte “a monito del popolo” le teste dei banditi giustiziati. Matraia, nella sua Guida della Diocesi di Lucca del 1859-60, descrive di questa macabra consuetudine.
Alla fine del XIX secolo la torre fu sottoposta ad un intervento di restauro durante il quale furono riparati anche i danni prodotti da un fulmine che l’aveva colpita la notte del 14 luglio 1714.
Nel giugno del 2007 sono stati effettuati importanti lavori di restauro che hanno riguardato il consolidamento della tessitura muraria, la sostituzione della struttura del tetto, il reinserimento della porta d’ingresso e il rifacimento della pavimentazione al piano terra.