a cura del Prof. Giovanni Ranieri Fascetti
Abbiamo sentito parlare troppo a lungo della via Francigena, la via che collegava l’impero di Carlo Magno con Roma, una via “politica”; ovvero un fascio di itinerari, di varianti lungo il quale insieme a papi, imperatori, mercanti, si muovevano anche i pellegrini diretti a Roma. La via Francigena nasce nel IX secolo ma già da quattro secoli i pellegrini si muovevano dall’Europa verso Gerusalemme lungo una linea sacra energetica che una leggenda, tramandata oralmente, vorrebbe tracciata sul globo terraqueo dalla spada dell’Arcangelo Michele nel suo combattimento con Lucifero, l’Angelo ribelle.
A partire dall’avvento del Cristianesimo questa Linea Sacra è divenuta la Via Micaelica, seguita da quanti andavano verso l’Oriente, la Luce della Salvezza, il Santo Sepolcro. È segnata da sette importanti santuari dedicati all’Angelo; il più antico ed il più importante è il santuario di San Michele nel Gargano, chiamato la “Basilica celeste” perché consacrato dall’Arcangelo in persona apparso nella grotta nella quale rimane l’impronta del suo piede impressa nella roccia.
Questa fu anche la Linea che i Longobardi seguirono quando nel 568 valicarono le Alpi guidati dal re Alboino. Conquistata buona parte della penisola divennero devotissimi a San Michele e la via Micaelica divenne, la via del Regno d’Italia. Ovviamente non passava da Roma e dalle terre che erano sotto il controllo del papa.
Quando il papa chiamò i Franchi a invadere l’Italia per distruggere questa nostra prima unità nazionale, sulla Via Micaelica di sovrappose il nome Francigena, anche se nei documenti venne a lungo indicata come “via regia”.
Da Pavia, capitale del Regno dei Longobardi, raggiungeva il passo della Cisa; toccando Pontremoli e Aulla si inoltrava nella valle del fiume Lucido dominata in questo passaggio nella valle dal monastero di San Michele di Monte dei Bianchi; proseguiva quindi fino a Minucciano per poi discendere a San Michele presso piazza al Serchio; proseguiva per Lucca lungo il corso del Serchio.
Da Lucca, sempre seguendo la Linea Sacra, si indirizzava verso le pendici nord-orientali del Monte Pisano, attraversando l’area dominata dalla potente abbazia di San Salvatore di Sesto, per poi raggiungere l’Arno a Vicopisano; da Vico proseguiva attraverso Calcianaia e Pontedera nella valle dell’Era, in direzione di Castelfalfi, Castagno, San Gimignano, Poggibonsi. Fino alla morte di Matilde di Canossa, il tratto da Vicopisano a Poggibonsi era controllato dal potente abate dell’abbazia di San Michele di Poggio Marturi a Poggibonsi che possedeva il castello di Vicopisano.
La Linea Sacra Micaelica era in contatto con un’area sacra fino dalla preistoria, il Monte Pisano. Con l’avvento del Cristianesimo il Monte divenne una realtà famosa in tutta l’Europa medievale con il nome di “Monte eremitico”; ne scrive il Petrarca nel suo trattato sulla vita eremitica: il “De vita solitaria”. Nel contesto di questa straordinaria presenza di eremi ed abbazie, fonte di ispirazione di pittori quali Buonamico Buffalmacco, Paolo Uccello, per la rappresentazione della Tebaide (area d’insediamento dei primi eremiti nel deserto compreso tra Gerusalemme e l’Egitto), spicca il principale monastero santuario di San Michele in Verruca; la chiesa longobarda è ancora oggi visitabile all’interno delle fortificazioni rinascimentali che coronano la cima del monte. Quella chiesa dipendeva dall’abbazia di Sesto; prima del Mille entrò a far parte di una complesso monastico voluto dal Marchese Ugo di Toscana, uno dei sette monasteri che, secondo la leggenda, Ugo fondò pro remedio aniame suae.
Oggi la Via Micaelica torna potentemente a risorgere grazie all’impegno della Comunità del Bosco del Monte Pisano e di tutti i Comuni e cittadini che ne hanno percepito il valore assoluto; sopratutto oggi si prospetta la grande opportunità della conversione della linea ferroviaria Lucca – Pontedera in ciclabile e pedonale che ricalca proprio l’andamento della Via Micaelica e che, una volta realizzata, darà un impulso grandioso a tutto il sistema dei percorsi sentieristici del Monte Pisano.
In attesa di questa realizzazione utilizziamo già i percorsi disponibili da Lucca a Capannori e da qui a Vicpisano e alla Valdera.
MOSTRA (in tutti i giorni del Festival del bosco)
“La Via Micaelica. Il Cammino dei Cammini”
[sede: Azienda Agricola alle Camelie, Villa Orsi]
Mostra a cura della Comunità del Bosco del Monte Pisano
Curatore Prof. Giovanni Ranieri Fascetti
SABATO 3 GIUGNO 2023
CAMMINO STORICO
ore 7 [Ritrovo al Centro Culturale Compitese]
Camminata alla scoperta di storie, leggende e misteri della Via Micaelica e del suo Monte Eremitico
Lunghezza: 11 km
Durata: 3 ore circa
Ritrovo al Centro Culturale Compitese e trasferimento verso Lucca con mezzi messi a disposizione dal CCC. In alternativa, appuntamento all’interno delle mura di Lucca alla porta di Santa Maria (ore 7.45).
Scortati da Cavalieri della sacra milizia micaelica, attraverseremo Lucca medievale dalla Porta dei borghi; reso omaggio alle chiese dei Santi Frediano, Michele e Martino, oltrepassato il baluardo San Colombano, seguiremo la Via Micaelica attraverso le campagne di Verciano e Sorbano del Giudice. Raggiunta l’area dell’abbazia di San Michele di Guamo e della antica chiesa di San Quirico, che ospitava il trittico con la Madonna, la Maddalena e San Michele che uccide il drago, risaliremo da Massa Macinaia alla volta della chiesa di San Giusto di Compito; raggiunte le chiese di Santa Lucia e di Sant’Andrea, termineremo il cammino alla chiesa di San Colombano. Durante il cammino la narrazione di storie, leggende e misteri della Via Micaelica e del suo Monte Eremitico (Monte Pisano) sarà condotta dal Prof. Giovanni Ranieri Fascetti, che a seguire – alle ore 11 presso l’Azienda Agricola alle Camelie (Villa Orsi) – interverrà sulla Via Micaelica, proprio nella sede della mostra.
A cura del Gruppo Culturale “Ippolito Rosellini”
Quota di partecipazione 5€ da pagare in loco
Clicca qui per l’iscrizione
INCONTRO-DIALOGO
ore 11-12 [Presso l’Azienda Agricola alle Camelie, Villa Orsi]
“La Via Micaelica. Il Cammino dei Cammini”
Presentazione della mostra e della Via Micaelica.
Interviene il Prof. Giovanni Ranieri Fascetti
Ingresso libero